di Angela Pasi
Lo scorso 27 agosto ho postato una foto di Sampeyre e mi sono espressa così:-Fino a ieri era questo il panorama: Deo gratias!
Oggi è il solito, ma visto con la gioia di una “quattro giorni” ricca di amici e della presenza di Gesù tra noi.
Ciò che fino a pochi mesi fa mi sembrava impossibile si è avverato: ho rivisto le montagne e sono tornata, dopo anni, a un campo AC anche se con tre gambe.
Questi sono regali che la vita fa attraverso l’amicizia che nel mio caso ha il volto di Giovanna che, dopo avermi fatto la proposta, non mi ha mai forzato, ma mi ha aiutato a credere che ce l’avrei potuta fare e che avrei potuto contare su lei e Luciano.
Così, con qualche preoccupazione, è inutile negarlo, ho iniziato l’avventura.
Ma una volta salita sul pullman, mi son sentita subito a casa: don Stefano, il Vescovo, volti amici e tra tutti, permettetemi, la Dede, compagna dei campi GF a Daiano e assidua, con Pierangelo e figli, ai campi famiglia in Casa Alpina: a Sampeyre, lei che corre sempre, è stata al mio passo e ha rallegrato le mie camminate pomeridiane.
Il campo è sempre un’esperienza forte di chiesa in trasferta che nutre fede e cuore, mente e corpo.
La parola campo mi richiama semina e raccolto (formazione la lascio ad altri).
Nella mia esperienza di vita di AC e di servizio in parrocchia e in diocesi, ho imparato quanto sia importante la semina per la quale è indispensabile far scorta di semente attingendo alla SORGENTE e seminare fidandosi e affidandosi.
Il Signore vuole aver bisogno di noi, ma all’opera in ogni uomo c’è LUI.
Ricordo sempre le parole della signorina Morandi, quando servivo la diocesi in casa alpina al Tonale: “Angela, si fidi, le suore di Alatri pregano.”.
Quanto al raccolto, forse da incosciente, non ho mai pensato e anche ora da catechista ai bimbi che mi chiedono il voto, rispondo:-Il voto te lo dà Gesù!-.
Eppure a Sampeyre il ritrovarmi con adulti e adultissimi che ho visto, alcuni bambini, altri giovani e innamorati, altri genitori in Casa Alpina, mi ha emozionato molto e mi ha fatto sentire grata al Signore e a chi mi ha chiamato a mettere a disposizione tempo ed energie: io ho solo risposto sì.
La sorpresa di Danilo, quell’Angela gridato con affetto e il suo abbraccio mi hanno fatto sudare, ma sono incisi nel mio cuore come altre attenzioni silenziose che mi scuso di non citare.
Da ultimo, ma forse merita il primo posto, a Sampeyre ho conosciuto una chiesa e una AC giovane nei volti di don Lorenzo (guida liturgica e profondo commentatore della Gaudete et Exultate ), di Elena e Daniele con le loro bellissime bimbe e dei giovani che hanno animato le serate.
Deo gratias!
Così, rincuorati dai giovani, continuiamo la semina!