Da più di 7 mesi un gruppo di donne e di uomini, a Milano in Piazza Mercanti, su iniziativa di un’associazione laica, si raduna in silenzio dalle 18.30 alle 19.00 chiedendo la Pace mediante cartelli. A Pavia si era realizzato un corteo, con una modalità simile, nel mese di marzo.
Altri ritengono necessario impegnarsi per la Pace con le armi. L’Italia, la cui costituzione ripudia la guerra anche come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, mantiene in diversi paesi militari in armi, tutti volontari, con vari compiti e regole di ingaggio.
L’idea che la Pace sia prima di tutto deterrenza, è essa stessa antica: si vis pacem para bellum, dicevano gli antichi romani e gli stessi costruttori della bomba atomica erano sinceramente convinti che, vedendo la potenza distruttiva di tale arma, le future guerre sarebbero state impossibili.
Abbiamo visto come è andata, le potenze nucleari, grandi e piccole, non si possono aggredire direttamente per non rischiare la distruzione reciproca e quindi si fanno la guerra fomentando e finanziando i conflitti tra i loro “alleati”.
Le necessariamente enormi risorse economiche, dietro lo sviluppo e il mantenimento delle armi moderne, orientano le scelte politiche più di quanto ci rendiamo conto, e non in direzione della Pace.
La Chiesa stessa, in modo particolarmente esplicito con Papa Francesco, ma anche con i suoi predecessori, evidenzia questo problema.
La questione è complessa, e non da oggi, se già 2000 anni fa il Signore Gesù proclamava Beati gli Operatori di Pace. Porre gesti significativi di Pace è quindi necessario per liberare il nostro Cuore ma serve anche formare le persone per affrontare i problemi nella loro complessità.
Per questo, è importante che a partire dalla Scuola dove la storia si impara, trovi spazio anche la riflessione critica su dove ci porta oggi la corsa agli armamenti. Tanto più in questi mesi a Pavia dove, come abbiamo già richiamato, si tende quasi a celebrare, più che ricordare, una battaglia avvenuta 500 anni fa dove una parte ha prevalso temporaneamente grazie ad armi più nuove.
Anche come conclusione di quello che, tradizionalmente per l’Azione Cattolica, è il mese della Pace, abbiamo perciò promosso, insieme alle ACLI e al Servizio Diocesano per l’ecumenismo, l’incontro al Liceo Copernico con il giornalista Marco Tarquinio.
L’orario è complicato ma chiediamo a tutti, soprattutto ai giovani, di cogliere l’occasione di formazione su una questione che riguarda tutti.
Francesco Frigerio – Presidente AC Pavia