Disagio giovanile: luci, ombre, speranze

“Per crescere un bambino ci vuole un villaggio” (ma un villaggio attento, preparato, capace di accogliere, vedere e ascoltare): questa potrebbe essere la sintesi del primo incontro del percorso I Care: emergere dall’emergenza che si è tenuto giovedì 14 novembre presso la sede dell’AC di Pavia.

Accompagnati e moderati dall’amica psicologa Rachele Lunghi, il Dott. Duilio Loi e Don Dario Crotti ci hanno aiutati ad “entrare” in punta di piedi nel delicato e complicato mondo giovanile e nell’ancora più complesso mondo del disagio giovanile.

Il Dott. Loi ci ha accompagnati in un’analisi puntuale delle ombre che incombono sui nostri giovani che si scontrano con incertezze, solitudine, paure che sono spesso le stesse del mondo degli adulti. Molti adolescenti sperimentano la “fatica di crescere”; purtroppo per alcuni questa fatica si trasforma in disagio e quindi in devianza. È importante che i giovani siano accompagnati da adulti “maturi”, capaci di individuare il disagio e di aprire alla luce e alla speranza, creando ambienti sicuri e non giudicanti, facendo emergere talenti e potenzialità, mostrandosi autorevoli e coerenti. Adulti e giovani insieme devono imparare il “valore dell’insuccesso” per superare le necessarie sconfitte, rialzarsi e ricominciare, mettendo in connessione mente e cuore.

Don Dario ci ha riportati alla necessità di un “patto educativo globale” più volte sollecitato da Papa Francesco richiamando l’importanza di alleanze educative per il bene dei nostri ragazzi. Ci ha aperto idealmente, con immagini dure e senza filtri, le porte del carcere e del mondo dei senza tetto: sono i luoghi di chi non ha una casa, un posto dove ritornare; sono i luoghi in cui le devianze e le fatiche hanno vinto e la luce e la speranza faticano ad arrivare. Tocca ad ognuno di noi aprire le braccia e il cuore ed aiutare ognuno a ricominciare, come Dio non si stanca mai di fare con noi.

È stato un incontro intenso, che non ha dato tutte le risposte, ma ci ha stimolati a pensare, ad interrogarci sul nostro ruolo di adulti/educatori, sul nostro rapporto con i ragazzi che ci sono affidati.

Molti altri temi interessanti, legati al mondo giovanile, sono emersi: il rapporto con i social, la scuola, le dipendenze, la solitudine, i rapporti interpersonali, i luoghi di socializzazione con lo sport, la musica, il gioco; ognuno di questi mondi ha un ruolo importante nella vita dei nostri ragazzi e meriterebbe attenzione e approfondimento. 

Per quanto ci riguarda, noi continueremo nel nostro percorso “di cura” e vi aspettiamo al prossimo incontro di giovedì 5 dicembre sul tema IUS SCHOLAE.

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