La pace ci riguarda

In tutta Italia l’AC è impegnata a sostenere concretamente la costruzione della pace possibile oggi. 

Al convegno “Voi stessi date loro da mangiare “che si è tenuto a Sacrofano dal 18 al 20 ottobre, i Presidenti diocesani, i sacerdoti Assistenti e le delegazioni regionali hanno discusso per due giorni su come attuare le linee guida triennali che partono dal brano di Vangelo del titolo. 

Il tema della Pace è una delle direttrici fondamentali delle linee triennali e, pertanto, anche su questo ci siamo confrontati scambiando esperienze fatte e progetti possibili. 

La marcia silenziosa per la Pace a cui come AC Pavia abbiamo volentieri contribuito insieme ad associazioni laiche e anche alle altre confessioni cristiane presenti in città vuole essere solo una tappa di un impegno che non possiamo abbandonare.

Per questo non possiamo accettare senza discutere che, puntualmente, l’istituto Aspen e altri “portatori di interesse” scelgano proprio Pavia per portare avanti l’idea che la guerra e la corsa agli armamenti siano “occasioni di sviluppo “.

Non siamo ingenui, sappiamo che una parvenza di vita possibile è garantita oggi a Kiev, come a Teheran o a Tel Aviv, dalla disponibilità di armi sempre più avanzate e costose.

Siamo anche consapevoli che la ricerca a fini militari può generare ricadute civili positive, ed Internet ne è un esempio, ma anche la tecnologia sanitaria e quella spaziale non ammettono vincoli di costo e, se vogliamo, possiamo anche investire lì.

Un conto è investire soldi nelle armi perché ci sono le guerre, ma qui temiamo che non interessi porre fine alle guerre per continuare ad alimentare gli investimenti. 

Proprio la battaglia di Pavia, di cui dobbiamo ricordare e non festeggiare i 500 anni, ci insegna che ogni progresso negli armamenti porta un vantaggio temporaneo che induce un ulteriore progresso nelle armi dell’altra parte, senza nessuna garanzia di Pace, eventualmente lo spostamento della guerra altrove. 

Il fatto di essere, al momento, relativamente lontani dalla guerra, ci da semplicemente la responsabilità di cercare la Pace in altro modo. Chi è sotto il tiro dei missili può volere altri missili per potersi difendere, noi dobbiamo offrire alternative perché tutti hanno da guadagnare con la Pace mentre pochi stanno guadagnando con la guerra, mentre da tutte le parti si muore.

Riproporre oggi questa prospettiva può sembrare inattuale ma noi diciamo come, nel suo tempo, diceva la nostra Beata Armida Barelli: “IMPOSSIBILE? ALLORA SI FARÀ!”.

Etichettato , , , , , ,
loading