Nota della Presidenza Nazionale AC
La Presidenza nazionale dell’AC esprime forte preoccupazione per la recrudescenza, in queste ultime settimane, di atti mafiosi violenti e intimidatori, quanto ignobili e vigliacchi. La mano della criminalità organizzata è sempre presente: dalle escavatrici date alle fiamme nei cantieri della nuova 106, nella Piana di Sibari in Calabria, agli ettari di grano bruciati a Naro in Sicilia, presso la cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” nata su terreni confiscati ai mafiosi.
Ancora una volta si colpisce chi lavora onestamente e chi cerca di riscattare dalla miseria e dal degrado la propria terra, ridandole dignità e futuro. Si cerca di fermare chi ha l’unica colpa di spendere la propria vita nella legalità, rifiutando di cedere a ricatti e a compromessi mafiosi e denunciando ogni forma di illegalità.
A tutti loro e a tutte le vittime della piovra mafiosa che soffoca il Paese, la Presidenza nazionale dell’AC esprime totale solidarietà e vicinanza. Invita tutti i suoi iscritti così come tutti i cittadini onesti e di buona volontà a farsi protagonisti attivi di azioni di solidarietà e vigilanza contro le mafie, in collaborazione con le istituzioni democratiche, le forze dell’ordine e la magistratura, e tutte le realtà della società civile impegnate a difesa della legalità.
La Presidenza nazionale dell’AC, in fedeltà ai valori fondanti la nostra Repubblica, ricorda che siamo tutti chiamati a lottare contro coloro che rubano speranza e futuro a tanti nostri concittadini, a dare testimonianza della sofferenza delle molte vittime delle mafie e delle loro famiglie, a squarciare il silenzio che troppe volte accompagna l’agire delle mafie e i loro sporchi affari.
Facciamo nostre le parole dell’arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, che ha espresso «prossimità umana ed evangelica» ai soci della cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra”, chiedendo «un impegno corale di tutti i cittadini dell’arcidiocesi con cui manifestare piena solidarietà ai soci della cooperativa che si impegnano da anni nella lotta alla mafia e all’illegalità, coltivando i terreni confiscati ai mafiosi», dimostrando di «essere un avamposto di resistenza alla criminalità organizzata». E sottolineiamo quanto scritto in un post dall’AC agrigentina, che attraverso la Presidenza diocesana manifesta «vicinanza a chi, tutti i giorni, dà testimonianza, col proprio lavoro, di legalità, di rispetto, di amore per questa nostra terra di Agrigento». Aggiungendo: «Il fuoco può bruciare il grano maturo, ma non può e non deve far abbassare la testa», «invitiamo pertanto tutti, a partire dai soci dell’Ac, a essere sempre, nel quotidiano, capaci di dire sì all’onestà e alla legalità, gente in grado di camminare… #atestaalta!»