Da alcuni anni per gli adulti di AC è divenuta ormai una simpatica tradizione, attesa da molti, una “gita” di inizio estate, che coniughi il ritrovarsi tra amici a godere di una bella giornata insieme con il condividere un semplice momento di spiritualità o di riflessione. Quest’anno, lo scorso sabato 27 maggio, siamo andati al Lago d’Orta. Ci siamo ritrovati con un bel gruppo di una trentina di partecipanti: amici dell’AC di diverse parrocchie, i responsabili diocesani del Settore Adulti, e naturalmente gli immancabili amici “storici” dell’AC, alcuni dei quali si sono reincontrati volentieri dopo tanto tempo.
Al mattino, appena arrivati con il bus, siamo saliti a piedi al Sacro Monte di Orta, Patrimonio Unesco nell’ambito dei Sacri Monti di Piemonte e Lombardia. Abbiamo visitato le cappelle artistiche del percorso devozionale francescano, alcune delle quali con sculture o affreschi del XVII-XVIII secolo di grande valore e forte impatto visivo, e abbiamo poi condiviso il pranzo al sacco sulla cima del monte.
Scesi poi al lago, in traghetto abbiamo raggiunto l’Isola di S.Giulio, e – dopo la visita all’antica e bellissima Basilica – siamo stati accolti al monastero benedettino di clausura, fondato nel 1973 dalla madre Anna Maria Canopi, e ora costituito da una grande comunità di circa 70 suore. Abbiamo pregato con le monache, immersi nell’atmosfera di un silenzio davvero religioso, con il loro canto dell’Ora Nona tenue e delicato che trasmetteva l’intimità profonda del loro “innamoramento” per il Signore.
E alla fine abbiamo ricevuto il grande dono di una testimonianza particolare, offerta al nostro gruppo di AC pavese da suor Maria Paola, originaria di Pieve Porto Morone, la cui vocazione giovanile nacque nella nostra diocesi, in parrocchia e con le esperienze dei campi ACR dell’Azione Cattolica. E’ stato veramente bello sentire dalla sua voce, in tono affettuoso e dolce, a tratti anche simpatico e ironico, le radici ormai antiche della sua vocazione nella nostra terra, lo svolgersi degli anni e della vita tra la preghiera, il silenzio, le attività, le difficoltà della clausura e delle relazioni non sempre semplici tra le sorelle. E soprattutto vedere negli occhi di suor Maria Paola la gioia e la felicità per la sua scelta di appartenere totalmente al Signore insieme alle consorelle, isolandosi dal mondo per rimanere totalmente immerse nel mondo nel farsi carico delle necessità di tutti noi. Una scelta per molti di noi – me per primo – incomprensibile e “fuori dal mondo”, eppure per loro così appagante, di una vita completamente realizzata nel Signore.