Guerre previste

Non sappiamo, al momento di scrivere questo pezzo, se la temuta invasione dell’Ucraina da parte della Russia si sarà davvero realizzata.

Tutte le testate che la raccontano, riportano anche il parere degli esperti militari concordi nel definire anche questa guerra improbabile, inutile, non conveniente per nessuna delle due parti.

I legami tra i due paesi interessati, ma anche i rapporti reciproci di dipendenza tra i due lati dell’Europa, rendono infatti del tutto evidente che a nessuno conviene. Allora perché?

In fondo è la stessa domanda che il noto presentatore, sempre-dalla-parte-della-ragione-e-della giustizia, ha posto al Papa in persona.

Papa Francesco ha dato la risposta che molti di noi conoscono, in più di un’occasione lo aveva detto e scritto: ci sono persone, organizzazioni, interessi che guadagnano sulla guerra.

Ma ha anche dato un’altra risposta, più profonda, forse meno attesa anche da molti, veramente tanti a giudicare dai dati, di quelli che erano all’ascolto.

Ci ha ricordato che la radice delle guerre è nella storia dell’umanità: Caino e Abele ci vengono presentati all’inizio della storia della salvezza.  Più importante, ha ricordato, anche a noi telespettatori-dalla-parte-della-ragione-e-della-giustizia, che la strada è quella di riconoscersi Fratelli Tutti in quanto figli.

Siamo chiamati a impegnarci, a toccare e farci toccare dai problemi, ma sempre sotto lo sguardo del Padre Onnipotente nell’Amore.

Domenica 13 febbraio l’Azione Cattolica diocesana si è ritrovata a pregare per la Pace

Nulla di straordinario, tutti gli anni per l’AC gennaio è il Mese della Pace. Quest’anno abbiamo procrastinato per cercare di aggirare la pandemia e comunque eravamo pienamente coscienti che la preghiera per la Pace è necessaria, sempre, a prescindere dalla cronaca, perché l’umanità ha sempre bisogno di Pace.

La nostra preghiera per la pace di 40 persone una domenica pomeriggio nella Basilica di San Francesco ha avuto certamente un senso, in fondo il numero legale dei 2 o 3 del Vangelo è stato raggiunto.

Non dobbiamo però dimenticare che “la messe è molta” e anche annunciare nelle piazze ha un senso.

Il discorso di San Paolo all’Aeropago non ha sortito, sul momento un grande effetto, ma il seme che ha piantato fiorisce ancora oggi. 

Il paragone fra RAI3 e l’Aeropago potrà sembrare ingeneroso, ma questo ci è dato oggi e se il successore di Pietro coglie l’opportunità, forse dobbiamo solo essergli grati.

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