Doveva essere una Marcia della Pace lo scorso primo gennaio proposta dalla Comunità di Sant’Egidio per testimoniare alla città l’impegno di tante Associazioni e Movimenti per la Pace nella giornata internazionale per la pace istituita da San Paolo VI. L’aggravarsi della situazione sanitaria dovuta alla pandemia ci ha costretti invece ancora una volta a rivedere i nostri progetti e a scegliere la prudenza a tutela della salute di tutti.
Insieme, nella Chiesa del Carmine, abbiamo riflettuto, facendoci guidare da Papa Francesco che, nel suo discorso per la giornata internazionale per la Pace, ci ha indicato “tre strumenti per costruire una pace duratura: il dialogo fra generazioni, l’educazione e il lavoro”. Papa Francesco ci chiede di “dialogare fra generazioni per edificare la pace – dialogare significa ascoltarsi, confrontarsi, accordarsi e camminare insieme. Favorire tutto questo tra le generazioni vuol dire dissodare il terreno duro e sterile del conflitto e dello scarto per coltivarvi i semi di una pace duratura e condivisa; curare l’istruzione e l’educazione come motori della pace – investire sull’istruzione e sull’educazione delle giovani generazioni è la strada maestra che le conduce, attraverso una specifica preparazione, a occupare con profitto un giusto posto nel mondo del lavoro; promuovere e assicurare il lavoro per costruire la pace – il lavoro è un fattore indispensabile per costruire e preservare la pace. Esso è espressione di sé e dei propri doni, ma anche impegno, fatica, collaborazione con altri, perché si lavora sempre con o per qualcuno.”
Su questi tre temi abbiamo ascoltato le testimonianze di due amici della Comunità di Sant’Egidio che ci hanno raccontato l’esperienza educativa della Scuola della Pace e la preziosa cura degli anziani delle RSA e le sollecitazioni di Don Franco Tassone, responsabile della Pastorale del Lavoro, per un lavoro giusto e dignitoso per tutti.
Il nostro Vescovo ci ha accompagnati ancora in una riflessione sul discorso di Papa Francesco, ricordandoci che la pace è un dono prezioso e fragile che ognuno di noi è chiamato a custodire e a difendere.
Abbiamo poi allargato lo sguardo sui conflitti che oggi devastano tanti Paesi del mondo, come una terza guerra mondiale frammentata, causando vittime, miseria, paura e abbiamo affidato alla misericordia del Padre ciascuno dei nostri fratelli e il cuore dei governanti e dei responsabili delle nazioni.
Anche questa è sinodalità, è ritrovarsi, con i diversi carismi di associazioni e movimenti, è camminare insieme, impegnarsi e pregare per un obiettivo comune.
Per l’Azione Cattolica gennaio è il Mese della Pace: sarà ancora questo il tema dei nostri interventi delle prossime settimane per continuare a mantenere uno sguardo vigile e attento.