La responsabilità dei laici nella Chiesa

Il termine responsabilità, nella sua origine, ci rimanda all’esperienza del rispondere di qualcosa a qualcuno. Si risponde delle proprie azioni rispetto ad un ruolo, rispetto alle aspettative degli altri, rispetto alle leggi, rispetto al proprio credo e alla propria coscienza. Ognuno di noi è responsabile di qualcuno o di qualcosa ed è responsabile nei confronti di qualcuno.

Il Progetto Formativo dell’Azione Cattolica nel quarto capitolo dedica un lungo paragrafo alla responsabilità che ogni laico (ogni laico, non ogni laico di AC) deve coltivare a partire dal dono della vita ricevuto da Dio. In particolare si esplicita una responsabilità verso se stessi nell’impegno continuo di coltivare le virtù umane: “Siamo responsabili della qualità della nostra umanità. Dal punto di vista formativo, ciò significa alimentare la consapevolezza di questo dono e al tempo stesso coltivare quelle virtù umane che ci permettono di liberare nel modo più pieno possibile il disegno di Dio nella nostra vita e nella storia”. 

La nostra prima responsabilità quindi è quella verso noi stessi e verso Dio: noi siamo chiamati a nutrire la nostra vita spirituale con la grazia dei Sacramenti, con il confronto con la Parola e con il Magistero, con la preghiera personale e comunitaria, con lo sguardo attento e aperto nei confronti delle necessità dei fratelli, nel rispetto del creato che ci è stato consegnato. 

E come laici adulti e responsabili siamo chiamati anche, come dice il Progetto Formativo, ad essere responsabili della nostra umanità, ad operare un continuo discernimento per essere, nella città degli uomini, cittadini consapevoli e informati, che sanno guardare le cose del mondo con uno sguardo profondo, critico e filtrato dall’amore di Dio; cittadini disposti a sporcarsi le mani perché “a che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?” (Don Lorenzo Milani).

Quindi la nostra responsabilità di cristiani è quella di vivere il nostro Battesimo, sempre, in ogni situazione, anche quando è faticoso, anche quando è difficile essere nel mondo ma non del mondo. 

Il tentativo di trovare un equilibrio fra la nostra vita, gli impegni di tutti i giorni e la necessità di nutrire continuamente il nostro cammino di fede, insieme al desiderio di mettersi al servizio è l’esercizio più complicato e sfidante per i cristiani di oggi ed è un esercizio che richiede molto impegno da parte nostra, ma anche una grande capacità di affidamento alla misericordia del Padre e al soffio dello Spirito.

La formazione di adulti responsabili nella fede, che sappiano mettersi a disposizione della Chiesa, è da sempre uno dei pilastri dell’Azione Cattolica.

Carla Conti – Azione Cattolica Pavia

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