Dal 18 al 22 agosto a Folgaria ha avuto luogo il Campo Adulti, a cui avevamo dovuto rinunciare lo scorso anno. Due sono stati i temi guida delle giornate di formazione: l’enciclica Fratres Omnes e la pandemia, letti nell’ottica del “ricominciare”. Ogni incontro ha avuto un tema specifico (emergenza educativa, carità, amicizia sociale), introdotto da stimolanti contributi video e testimonianze che hanno dato il via a tanti interventi fra i presenti. Ad accompagnarci nelle riflessioni è stata con noi per tutta la durata del campo la dott. Silvia Landra, psichiatra, già presidente dell’AC di Milano e ora delegata della Lombardia dell’AC nazionale. Con le sue competenze e la sua forte carica empatica ha coinvolto tutti noi nella discussione, con esperienze personali, continui richiami alla Fratres Omnes, domande e giochi di ruolo, ai quali abbiamo tutti partecipato con impegno e divertimento. Insieme a noi i primi due giorni è stato anche il Vescovo Corrado: mercoledì 18 ha tenuto una riflessione sulla parabola del Buon Samaritano, che ben ci ha introdotto al tema del Campo. Un’altra importante presenza è stata quella di don Paolo Pelosi, che con noi ha pregato, camminato, giocato, sempre con tanta delicatezza e disponibilità. Questi suoi tratti sono risultati evidenti anche durante la celebrazione della S. Messa prefestiva, durante la quale ha coinvolto i bimbi presenti in qualità di chierichetti: mai visti bimbi piccoli così attenti e partecipi! Se le mattinate sono state dedicate agli incontri (e i genitori saranno sempre tanto grati a Camilla e Chiara che hanno magistralmente intrattenuto i bambini), nei pomeriggi sono state svolte attività diverse, passeggiate e visite alla vicina Rovereto, dove al museo Mart erano allestite ben tre mostre interessanti. In particolare abbiamo visitato “Dalì, De Chirico e Picasso dialogano con Caravaggio”, ma tutto il Mart merita di essere ammirato. Le serate sono trascorse fra chiacchiere, partite a carte, e (per tutti) venerdì sera è stata proposta la visione del film “Les neiges du Kilimandjaro”, le cui tematiche ben si adattavano ai contenuti delle riflessioni ascoltate durante la giornata. Il film ha suscitato interesse ed il giorno seguente se n’è parlato, ricordando alcune delle scene più coinvolgenti. Ma il Campo non è solo programmazione e attività, è ben altro. È mangiare insieme, è condividere pensieri, preoccupazioni e speranze, è finalmente ritrovarsi e pensare al futuro, è sentire la mancanza di chi per vari motivi non ha potuto essere presente, è conoscersi sempre meglio, sempre più a fondo. E dire grazie.