Parte il progetto di Caritas Pavia, in collaborazione con Azione Cattolica, Acli, CSV Lombardia SUD e aperto a nuove adesioni
Di fronte a questo disastro globale, di fronte ai drammi che si consumano intorno a noi, di fronte a intere categorie di persone che si ritrovano all’improvviso senza un presente e senza un futuro, serve un’azione di solidarietà collettiva e straordinaria. L’epidemia, oltre a causare terribili lutti e sofferenze, sta provocando a molti anche notevoli difficoltà lavorative ed economiche con effetti a lungo termine potenzialmente devastanti. Molte persone e famiglie, se non sostenute e accompagnate, rischiano di non riuscire a risollevarsi neppure quando l’emergenza sarà finita.
In questa situazione drammatica, ognuno deve fare la sua parte, in nome di quella solidarietà che ci fa umani aldilà di ogni credo e appartenenza e in nome di quel sentimento di comunità che in questi mesi di epidemia si è riacceso intorno all’emergenza sanitaria.
Un gesto di generosità, di equità sociale, un segnale di fiducia, un’assunzione di responsabilità che da individuale diventa collettiva. Nonché un dovere previsto anche dalla nostra Costituzione che, con l’articolo 2, pone la solidarietà come base della convivenza civile: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Aiutando a rialzarsi chi ora è in difficoltà per ricostruire il tessuto sociale su una nuova base di solidarietà comune, consapevoli che siamo tutti nella stessa barca e nessuno si salva da solo, come ha chiaramente ricordato in moltissime occasioni Papa Francesco, e in particolare con una forza incredibile nella preghiera del 27 marzo.
In questi mesi sono state numerose le iniziative di solidarietà avviate, ora diventa necessario promuovere progetti strutturati e duraturi capaci di rispondere a quei bisogni che, purtroppo, non saranno destinati a finire con l’emergenza.
Nessuno si salva da solo vuole essere un’iniziativa di solidarietà concreta e continuativa su un periodo medio-lungo: si propone a chi gode di un reddito permanente garantito (tipicamente lavoratori dipendenti e pensionati) di devolvere una quota del proprio stipendio/pensione – indicativamente il 5% mensile per almeno 6 mesi, o comunque una percentuale fissa per un periodo di tempo continuativo – a beneficio di chi si trova in incertezza e precarietà lavorativa ed economica. Un’adesione ovviamente libera e spontanea, flessibile nell’entità e nella durata secondo le intenzioni e le possibilità dei donatori; i fondi raccolti, attraverso l’azione di Caritas, andranno a sostenere persone e famiglie in difficoltà.
I contributi erogati tramite bonifico bancario periodico (mensile o una tantum) sul conto corrente dell’Associazione AGAPE Onlus, braccio operativo della Caritas Diocesana, (IBAN IT76I0503411302000000060274) che ne garantisce la deducibilità fiscale, confluiranno in un Fondo speciale, denominato “Nessuno si salva da solo”. Il Fondo sarà gestito da Caritas che attraverso un Comitato individuerà tra i richiedenti quelle situazioni di persone o famiglie idonee a beneficiare del contributo.
Il progetto si appresta a partire, ma si tratta di un percorso collettivo e aperto a nuove adesioni, sia da parte di singoli che di associazioni.
Le associazioni che vogliono partecipare al progetto possono contattare CSV Lombardia Sud sede territoriale di Pavia: mail a.moggi@csvlombardia.it – tel. 366 6442999
Per maggiori informazioni sul progetto o per aderire come donatori, contattare Caritas Pavia: mail segreteria@caritaspavia.it – tel. 331 6836459
Scarica qui le informazioni per la donazione