Il Ticino – Uno stile ben preciso: il dialogo, insieme

di Paolo Montagna

Articolo apparso sul Ticino per il 125esimo anno dalla sua fondazione


Auguri, carissimo Ticino! Beh, 125 anni sono tanti, però questi, ti assicuro, non sono quegli auguri un po’ ironici che si fanno agli “anziani”: sono auguri, anche a nome di tanti amici dell’Azione Cattolica, veri, sinceri, affettuosi, perché tu mantenga – o ritrovi, quando ti accorgessi di averla perduta – quella giovinezza, quella freschezza che oggi è quanto mai necessaria nella nostra Chiesa così appesantita, nel nostro mondo così incattivito. Quella gioia di vivere a cui ci invita continuamente papa Francesco: “Un cristiano non può mai essere triste. Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento. La nostra non è una gioia che nasce dal possesso delle cose, ma dall’aver incontrato Gesù che è in mezzo a noi. Con lui non siamo mai soli anche nei momenti difficili.” (GMG 2013). E forse anche tu, carissimo Ticino, stai vivendo un momento difficile…

Da sempre siamo compagni di strada, nel nostro comune impegno per la Chiesa di Pavia. E negli ultimi anni, con il direttore Alessandro Repossi, la nostra collaborazione è divenuta anche un rapporto personale di stima e di amicizia. Ricordi l’AperTicino? un giovedì al mese, al bar all’ora dell’aperitivo, tra amici a discutere di attualità, sociale o ecclesiale. Uno stile particolare: essere insieme, e dialogare. Non imporre le proprie idee, ma confrontarle con quelle degli altri, ricevendone sempre un arricchimento. Oggi questo stile forse ha perso attrattiva (e infatti eravamo in pochi, e molti sembravano snobbare i nostri inviti: del resto lo sai, anche il giornale diocesano, che dovrebbe essere la casa di tutti noi, non tutti lo promuovono e lo sostengono…). Oggi “tirano” di più le conferenze con il relatore di grido, o i talk show in TV con qualche “urlatore”: difficilmente le persone accettano di mettersi in gioco, condividere le proprie idee e i propri valori mettendoli alla prova nel confronto con gli altri. Eppure noi siamo convinti che questo stile del dialogo sia oggi più che mai necessario: un dialogo costruttivo, variegato, che non cade in polemiche spicciole, non sposa una linea politica o una visione del mondo contro un’altra, ma piuttosto si radica nel Vangelo e cerca strade di discernimento per la complessità della vita. Un unico Vangelo, tante possibili soluzioni ai problemi. Idee proposte e condivise, mai imposte. Senza nemici, tra amici e fratelli.

Non sempre ci riusciamo. Anche tu, carissimo Ticino, non sempre ci riesci, come noi. Ma questa è la strada, oggi come e più di ieri. Se sapremo andare avanti, nonostante le difficoltà, con questo stile di dialogo, insieme, ci troverai sempre al tuo fianco, carissimo Ticino, uniti dal tuo stesso amore alla nostra Chiesa e alla nostra città di Pavia. Auguri, di cuore!

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